Nuovi progetti, aperture straordinarie e installazioni suggestive: il Design conquista Brera

Milano è ormai nel pieno del fermento generato dall’attesissima settimana del Design: sono più di 800 gli eventi che la città ospiterà fino a domenica 23 aprile. Previsto un incremento notevole dell’indotto rispetto al 2022, grazie al ritorno dei visitatori stranieri. I numeri raccontano di circa 330mila visitatori contro i 260mila del 2022. Di questi 330mila, circa il 65% proviene da Paesi esteri. La spesa media pro-capite per quanto concerne vitto, alloggio e shopping, è stimata a circa 377,9 euro: il 10,1% in più rispetto al 2022. La spesa crescerà maggiormente per la ristorazione (+11,8%) e la ricettività (+10,1%).

Affaritaliani.it racconta l’atmosfera che si respira nel Brera Design District, le cui vie, in questi giorni, si sono riempite di appassionati del design, studenti, stranieri e degli stessi milanesi, pronti a godere dell’evento che si svolge, finalmente, nel pieno delle sue potenzialità, dopo le stringenti limitazioni imposte dagli anni di pandemia. Fermandoci tra i locali e gli alberghi che popolano le vie di Brera, abbiamo chiesto a gestori, dipendenti e direttori di raccontarci come procede la settimana, domandando loro in che modo cambia l’affluenza e come questo incide sulla gestione della loro attività quotidiana

Abbiamo deciso di aprire anche a pranzo, quando solitamente i turni prevedono di coprire solo l’aperitivo e la cena”, hanno raccontato ai nostri microfoni i ragazzi del ristorante fusion Pacifico, situato in via della Moscova. “Qua ci sono uffici, e solitamente per noi non è conveniente restare aperti a pranzo. Ma grazie alla settimana del Design, oltre alle numerose prenotazioni che riceviamo, accogliamo tantissimi clienti ‘walk-in’”, proseguono. Il cambiamento, annunciato via social nei giorni di preparazione alla Design Week, potrebbe anche essere permanente, visti i risultati ottenuti. 

I passanti si fermano a fare le foto al locale”, ci dice una dipende dell’Ichi Station, ristorante giapponese in via Solferino, “poi leggono il menù e decidono di fermarsi a mangiare”. Le installazioni luminose affisse alle pareti del locale, che cambiano continuamente colore, sono suggestive e un’attrazione irresistibile, per gli appassionati che si aggirano per il quartiere nel corso della settimana. Il ricambio è notevole, e i clienti ai tavoli si alternano con più velocità del solito, ci spiega la ragazza, permettendo una maggiore turnazione e un conseguente aumento del guadagno ogni sera. 

Hotel Urban Hive, Corso Garibaldi

La direttrice dell’Hotel Urban Hive, in Corso Garibaldi, ci racconta che durante la settimana i prezzi delle stanze subiscono un aumento. “Il nostro lavoro cambia tanto, inevitabilmente, ma in meglio”, commenta. “Le prenotazioni prevedono una permanenza più lunga da parte degli ospiti dell’hotel, rispetto al solito. Accogliamo moltissimi stranieri in questo periodo”. 

Questa è una nuova realtà nel panorama degli hotel, che si caratterizza per gli ambienti ricercati e lo stile unico”, ci racconta Alissa, che lavora nello showroom dell’hotel di lusso VMaison, in Via Tommaso da Cazzaniga. “Noi presentiamo la possibilità di acquistare gli elementi d’arredo che si trovano all’interno dell’hotel. In occasione della Design Week abbiamo deciso di allestire uno spazio espositivo esterno, visibile dalla strada”. In questo modo, prosegue, chi si sofferma a osservare i prodotti può decidere di acquistarli, scatta qualche foto e si lascia incuriosire dall’hotel. 

VMaison, Via Tommaso da Cazzaniga

Anche in questo caso, una scelta dettata dall’esigenza di distinguersi e di sfruttare al meglio la kermesse per incrementare gli introiti del proprio business, è potenzialmente l’occasione di innovarsi, protraendo un progetto inizialmente pensato per essere limitato nel tempo, anche dopo la conclusione della Design Week